Tra le figure professionali di maggiore rilievo in questo contesto di profonda trasformazione digitale, il Chief Digital Officer (CDO) costituisce certamente uno dei principali protagonisti.
Ma chi è il CDO? Quali sono le sue competenze? Come si inserisce il CDO nelle attuali organizzazioni e come può apportare dei valori aggiunti in termini di efficienza?
Proviamo a inquadrarlo con maggiore precisione, scoprendo quali siano i benefici che la presenza di un CDO può assicurare a ogni organizzazione.
Chi è il Chief Digital Officer
Come abbiamo anticipato nelle scorse righe, la trasformazione digitale è uno dei principali processi evolutivi che maggiormente sta impattando sulla vita delle aziende, qualsiasi sia la loro dimensione e il loro settore.
Nonostante tale evidenza, sono numerose le aziende che hanno difficoltà ad adottare modelli organizzativi che consentano una coerente comunicazione digitale tra le diverse aree dell’impresa, alimentando inefficienze spesso in grado di pregiudicare il sostenibile sviluppo dell’organizzazione.
Ebbene, per favorire il raggiungimento di un equilibrio soddisfacente tra i diversi ambiti organizzativi nelle modalità operative digitali si è nel tempo sviluppata una figura professionale con le competenze necessarie per gestire la digitalizzazione in maniera ordinata, permettendo così a tutte le aree dell’impresa di poter contare la disponibilità di un responsabile unico che possa gestire con profitto i processi digitali.
Come intuibile, la figura professionale incaricata a far ciò è proprio il Chief Digital Officer, il manager della governance digitale dell’organizzazione.

Cosa fa il Chief Digital Officer
Sebbene le sue attività possano essere ritenute vaste ed eterogenee, al fine di inquadrare correttamente il ruolo del CDO è utile rammentare come si tratti di un professionista specializzato, le cui mansioni lo conducono a collaborare con tutte le unità di business per creare un sistema integrato di utilizzo e condivisione di informazioni.
Il CDO organizza pertanto i sistemi di disponibilità e fruibilità dei dati, occupandosi di tutti gli aspetti che possono riguardare la tutela del patrimonio informativo come, ad esempio, la trasparenza, la privacy, la conservazione digitale.
Per raggiungere i propri obiettivi, il CDO svolge un ruolo che lo conduce a coordinare il lavoro di dirigenti e dipendenti, così come di collaboratori e partner. La finalità è sempre quella di supportare efficacemente il personale aziendale a utilizzare correttamente gli strumenti e i dati digitali, raggiungendo così in maniera proattiva gli obiettivi di sviluppo aziendale.
La presenza del CDO è dunque spesso la maggiore leva di crescita dell’azienda poiché diviene punto di riferimento sulla trasformazione digitale, diffondendo la relativa cultura e il messaggio di come il digitale rappresenti oggi la vera sfida da superare per condurre l’impresa in una condizione di piena competitività di mercato.
Anche in virtù di ciò, le responsabilità di un Chief Digital Officer sono varie e mutano nel tempo, così come a mutare sono le caratteristiche del business digitale che dovrebbe sostenere. Possiamo tuttavia ricondurre le sue principali attività ai seguenti 5 punti:
- 1) Individuazione degli interessi e degli obiettivi strategici coerenti con l’evoluzione digitale
- 2) Identificazione del target potenziale delle attività di trasformazione digitale
- 3) Analisi dei segmenti di mercato coerentemente agli obiettivi aziendali
- 4) Studio e interpretazione dei dati e delle informazioni emergenti
- 5) Realizzazione di una strategia aziendale di evoluzione innovativa e digitale.
Attraverso il perseguimento di tali punti, il CDO è in grado di sostenere l’azienda verso il raggiungimento di un maggiore livello di efficienza in un mercato in continua evoluzione.
In quali aziende è previsto il CDO
Nelle prime fasi della trasformazione digitale il CDO era una figura professionale riscontrabile quasi esclusivamente nelle organizzazioni più digital oriented e in quelle maggiormente innovative.
Tuttavia, appare oggi chiaro come nessun settore possa ritenersi escluso dalla previsione del CDO nel proprio organigramma e come ogni impresa possa beneficiare dal suo ordinato intervento.
D’altronde, come possono facilmente dimostrare le moderne evidenze, la digitalizzazione di un’impresa non è relativa solo alla disponibilità di nuove tecnologie accessibili all’organizzazione, bensì a un cambio di mentalità che risulta essere purtroppo latente in tante imprese italiane, ben lungi dalla completa digitalizzazione.
In questo senso, la carta vincente per colmare il gap della digitalizzazione è rappresentata proprio dalla presenza di un CDO all’interno del management team dell’impresa, un professionista che grazie alle sue competenze e conoscenze possa condurre le aziende verso la conquista delle potenzialità che il digitale può loro offrire.
Si pensi, per esempio, a quanto possa essere utile introdurre in azienda il soddisfacente utilizzo dei sistemi gestionali come il nostro e, tra di essi, l’Orchestratore supply chain: un supporto tecnologico fondamentale per migliorare i movimenti nelle proprie strutture di stoccaggio e ottenere una gestione della logicistica e del magazzino ancora più efficiente!
Il ruolo del CDO nell’epoca post-pandemica
La marginale diffusione del ruolo del CDO in ambito nazionale ha trovato una immediata inversione di rotta nel periodo pandemico e nell’attuale evoluzione post-pandemica.
Come abbiamo già avuto modo di rammentare brevemente nelle scorse righe, infatti, l’impatto della trasformazione digitale non si limita alla mera introduzione di nuove tecnologie all’interno dell’azienda, ma è un insieme di componenti complesse, che agiscono sulla diretta ridefinizione di strategie, processi operativi, modalità gestionali e organizzative.
Insomma, per sintetizzare i concetti di cui sopra in maniera ancora più concreta, la trasformazione digitale è un cambiamento culturale, piuttosto che tecnologico, poiché coinvolge le persone in modo non marginale, richiedendo loro un nuovo modo di intendere le strategie e i processi lavorativi.
Per portare la propria azienda nel mondo digitale non è dunque sufficiente migliorare le tecnologie attuali o introdurne di nuove. È invece fondamentale stimolare l’innovazione digitale nella mentalità di ogni componente l’organizzazione, indipendentemente dal ruolo gerarchico che sta occupando.
È proprio il CDO a diventare il motore di questo cambiamento, un fulcro del rinnovamento strategico che, con le sue competenze e abilità, orienta tutti i componenti dell’azienda verso l’innovazione tecnologica e i suoi vantaggi.
Per quanto concerne poi il suo ruolo di governo nell’epoca attuale, tutto lascia intendere che sia proprio questo il momento utile per investire sulla definizione di questa risorsa, senza indugiare ulteriormente. D’altronde, non più tardi di due o tre anni fa parlare dell’assunzione di un CDO era poco frequente. Oggi, con la situazione globale in evoluzione post-pandemica, è chiaro come il ruolo CDO sia parte integrante del conseguimento dei frutti delle trasformazioni tecnologiche e sociali che prima del Codiv-19 erano difficilmente immaginabili.
La pandemia da coronavirus ha infatti accelerato in maniera significativa il processo di trasformazione digitale e l’adozione di tecnologie sempre più innovative, ponendo tutte le aziende dinanzi all’evidenza che, in fondo, il cambiamento in corso non è un’opzione, ma una realtà con cui bisogna confrontarsi per sopravvivere e svilupparsi.
Perché non puoi fare a meno di un CDO nella tua azienda
A questo punto è ben possibile che parte dei nostri lettori si stia domandando se effettivamente un Chief Digital Officer sia o meno indispensabile per digitalizzare la propria azienda. La risposta è, nella gran parte delle ipotesi, positiva.
Dagli spunti che sopra abbiamo cercato di condividere dovrebbe essere piuttosto chiaro come per digitalizzare un’organizzazione non sia certo sufficiente trasformare tutto ciò che è analogico in digitale. La trasformazione digitale riguarda infatti non solamente le tecnologie in senso stretto, quanto anche e soprattutto il cambiamento culturale delle persone che compongono l’azienda. Sarà proprio il CDO a svolgere un ruolo da protagonista in questa ambiziosa conquista, considerato che solamente un professionista specializzato in tale ambito di rilievo potrà comprendere meglio come si stia evolvendo lo scenario post-pandemico attuale, e la rivoluzione digitale da tempo in atto.
Inoltre, il CDO potrà garantire all’organizzazione la conoscenza accorta di tutti i passaggi necessari per digitalizzare l’azienda, e comprendere in che modo pianificare e attuare il processo di digitalizzazione, in maniera dedicata e declinata sulle singole caratteristiche dell’organizzazione in cui interviene. Sarà altresì in grado di facilitare la transizione digitale motivando le persone ad abbracciarla e fungendo da esempio in questo percorso.
Come diventare CDO: caratteristiche e competenze
Ma quali sono le caratteristiche di un CDO? Di quali competenze deve disporre?
A ben vedere, il CDO non è solamente un esperto digitale, bensì un professionista che – oltre alle competenze digitali – dispone di abilità gestionali e di conoscenza dei modelli di business.
Proprio per tali specificità il Chief Digital Officer è ben definibile come una figura trasversale, che unisce sia conoscenze tecniche che una mentalità orientata la business e, evidentemente, all’innovazione e alla trasformazione digitale.
A titolo di esempio, tra le competenze personali non potranno che spiccare quelle sulla flessibilità e sulla capacità di ispirare gli altri, mentre tra quelle professionali rileveranno principalmente la capacità di leadership, di problem solving e di gestione del cambiamento. Risulteranno altresì utili le conoscenze dei processi aziendali e dei modelli di business e, evidentemente, le tecniche sui metodi di sviluppo e sui progetti, a completamento di una figura sempre più centrale nei moderni business di successo.